martedì 8 settembre 2009

Franceschini: «Accoglienza e fermezza»

Che il cattivismo non porti lontano lo dimostra lo stillicidio della cronaca quotidiana con l’amaro computo di tragedie del mare, barconi abbandonati alla deriva, respingimenti inquadrabili in un contesto di legalità internazionale solo con uno sforzo di fantasia (oltre che alcune torsioni giuridiche). E lo rendono evidente gli sbarchi, che dopo una pausa seguita alla firma dell’accordo con Gheddafi, sono ripresi con una certa frequenza.
Al cattivismo meramente propagandistico di un governo a chiara trazione leghista, il segretario del Pd Dario Franceschini contrappone una gestione del fenomeno migratorio basata sul doppio binario dell’accoglienza e della fermezza.
Lo ribadisce a Padova, dove è giunto alla festa provinciale del Partito democratico e dove ha festeggiato, insieme a Flavio Zanonato (appena rieletto sindaco, quarto mandato, mozione Bersani) e al segretario del Pd veneto Paolo Giaretta (mozione Franceschini) il primo compleanno del circolo del Pd intitolato all’intellettuale e politico romeno Nicolae Iorga.
Circolo a maggioranza straniera, fondato da due cittadini romeni – e frequentato anche da iscritti congolesi e moldavi, oltre che da italiani – che ha eletto consigliere comunale la romena Nona Evghenie, impiegata di banca con doppia cittadinanza, che con 330 preferenze risulta la donna più votata nella lista del Pd.
A dimostrazione del fatto che l’integrazione esiste (soprattutto se la si pratica e la si persegue) e che gli immigrati sono una risorsa, anche di dialettica democratica, del nostro paese. «Si deve seguire un modello che prevede l’accoglienza e il rispetto della diversità», sottolinea Franceschini.
Allo stesso tempo «serve la massima fermezza verso ciò che di criminale è legato ... all’immigrazione clandestina. Ma è ingiusto trasformare dei disperati che attraversano il mare per cercare asilo politico in spot elettorali». Come molte voci autorevoli hanno fatto notare – dalll’Onu al’Ue, dalla chiesa alle organizzazioni per i rifugiati – «il governo sta sbagliando».
Anche perché, nota Giaretta, «bisogna finirla di mettere l’accento solo sugli aspetti problematici dell’immigrazione, che pure ci sono e sono pesanti». Non più stranieri, «ma nuovi italiani, perché vengono in Italia per avere un futuro migliore, ma allo stesso tempo sono risorse importantissime per le nostre comunità », commenta Paolo Giacon, membro dell’esecutivo regionale del Partito.
Alcuni di loro fanno impresa, altri sono impegnati nel mondo del volontariato, altri ancora in politica: è l’immigrazione positiva che fa dell’Italia un paese più ricco da ogni punto di vista». Per ricordarla, e (per una volta) celebrarla, ieri il segretario dem ha voluto incontrare alcuni stranieri la cui storia parla di integrazione riuscita. Un modo per rispondere all’intolleranza e alla demagogia che alimentano episodi come quello della famosa pagina Facebook che invitava alla tortura dei clandestini da cui la Lega si è dissociata ufficialemente.

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