sabato 26 settembre 2009
Franceschini: "Nuovo centro-sinistra? sarebbe una vocazione minoritaria"
Il partito democratico non deve guardare al grande centro, perché si condannerebbe a una vocazione minoritaria. Se il lodo Alfano fosse bocciato, si tornerebbe alla legge uguale per tutti. Servono anticorpi contro l'illegalità, ma non c'è una questione morale interna al partito. L'antiberlusconismo non è anti-italiano, bisogna avere il coraggio di fare più opposizione. Dario Franceschini risponde così ai quasi 400 messaggi che gli arrivano in diretta durante il videoforum di Repubblica Tv.
Il grande centro
"Le grandi manovre al centro sono in corso - dice il segretario del Pd - ma qualche volta ho l'impressione che chi ci pensa abbia una vocazione minoritaria in mente. Quando si fa capire che non sarebbe male che nascesse un partito di centro io dico: 'allora stavamo dove eravamo'. Se siamo convinti che il Pd non abbia una capacità espansiva allora potevamo fare a meno di fare questa fatica. A favorire la nascita di un nuovo centro poi potremmo scoprire che quello si allea con la destra, e noi stiamo all'opposizione per altri trent'anni. Io contrasterò in ogni modo la vocazione minoritaria del Pd".
Congresso e primarie
"I primi a essere convinti di allargare il momento della decisione agli elettori sono gli iscritti", dice Franceschini, "per chi pensa il contrario è troppo tardi, perché la sovranità è affidata al popolo delle primarie". Il segretario risponde in diretta alle dichiarazioni di Massimo D'Alema secondo cui dal voto dei circoli sarebbe emerso un "chiaro orientamento" perché i congressi servono a "discutere e decidere". "E' una libera interpretazione - dice Franceschini - lo statuto del Pd lo abbiamo votato all'unanimità, forse molti in quel momento erano distratti". L'undici ottobre, giorno del congresso del Pd, per Franceschini sarà "una bellissima giornata", ma chi sarà il nuovo segretario si deciderà il 25 ottobre con le primarie aperte a tutti gli elettori che si riconoscono nei valori del Pd.
Questione morale
Franceschini risponde sul caso delle tangenti nella sanità in Puglia, che coinvolgono anche amministratori del partito democratico. "Ci deve essere un livello di rigore nella politica cento volte più alto del livello di cui si occupa la magistratura, perché ci sono molte cose che possono non essere reati ma che ...
non vanno bene". "In questo senso, e non solo per l'informazione, è stato un 'errore tragicò non aver fatto la legge sul conflitto di interessi, ed è una colpa che mi prendo anche per chi c'era prima". Secondo Franceschini il Pd deve avere "tutti gli anticorpi forti necessari per individuare i comportamenti che non vanno bene". Serve un "rigore assoluto", ma "dire che c'è una questione morale mi pare ingeneroso".
Antiberlusconismo
"Io non so cosa sia l'antiberlusconismo - dice Franceschini a chi gli chiede conto delle ultime dichiarazioni di D'Alema sull'antiberlusconismo che sfocia in un sentimento anti- italiano - penso che sia una categoria inesistente della politica". E continua: "Penso che contrastare il governo sui precari o difendere il Parlamento e la magistratura non sia antiberlusconismo, ma il nostro dovere di opposizione. Non serve meno opposizione, ma più opposizione. Secondo Franceschini "l'atteggiamento snobista e radical chic" secondo il quale "non bisogna parlare male del governo è un ritornello che non capisco più. Senza timidezze e condizionamenti - ribadisce - bisogna fare più opposizione e più gente verrà alle primarie, più ci sarà data forza".
Alleanze
"La Lega Nord per i valori sociali che trasmette, per l'egoismo territoriale che predica, per il il contrasto a tutto ciò che è diverso è agli antipodi da noi". Il segretario boccia così qualsiasi ipotesi di accordo con la lega di Umberto Bossi. "Sono i nostri avversari e lo resteranno, contrasterò in ogni modo ogni ipotesi di alleanza alle elezioni regionali con la Lega Nord. Non si può morire di tattica". Quanto ad un'intesa con l'Udc, Franceschini non ha dubbi, "'bisogna provare a vincere". Con il partito di Pier Ferdinando Casini, spiega, "si può valutare caso per caso alle regionali. Penso invece che non sia in campo un'ipotesi di alleanza nazionale".
Lodo Alfano
"Se ci fosse una bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale - dice Franceschini - si tornerebbe a rispettare quella cosa molto semplice scritta nella nostra Costituzione e nelle aule dei tribunali per cui 'la legge è uguale per tuttì e non per tutti meno qualcuno perché è potente.
Laicità
"Trovo osceno che si possa pensare di usare temi così delicati, così profondi, come argomento congressuale. Non mi verrebbe mai in mente di dire delle cose in più o diverse da quelle che penso per prendere più voti. Mi farebbe schifo. Sulle coppie di fatto noi abbiamo una posizione chiara dai tempi dei dico, e da lì bisogna ripartire: è giusto riconoscere a chi convive senza essere sposato diritti come quelli di successione o all'assistenza nella malattia. Quanto al testamento biologico, credo sia sbagliato scontrarsi sbattendosi gli uni con gli altri la verità in faccia. Non bisogna costruire muri. Ma su un caso come quello di Eluana Englaro io non ho dubbi: la scelta di lasciarsi morire è affidata alla persona e quando si arriva a quella scelta, l'unico a poterla fare è il diretto interessato o - se non può - i suoi familiari e il suo medico. Lo Stato deve fermarsi fuori dalla camera di quella persona".
Il grande centro
"Le grandi manovre al centro sono in corso - dice il segretario del Pd - ma qualche volta ho l'impressione che chi ci pensa abbia una vocazione minoritaria in mente. Quando si fa capire che non sarebbe male che nascesse un partito di centro io dico: 'allora stavamo dove eravamo'. Se siamo convinti che il Pd non abbia una capacità espansiva allora potevamo fare a meno di fare questa fatica. A favorire la nascita di un nuovo centro poi potremmo scoprire che quello si allea con la destra, e noi stiamo all'opposizione per altri trent'anni. Io contrasterò in ogni modo la vocazione minoritaria del Pd".
Congresso e primarie
"I primi a essere convinti di allargare il momento della decisione agli elettori sono gli iscritti", dice Franceschini, "per chi pensa il contrario è troppo tardi, perché la sovranità è affidata al popolo delle primarie". Il segretario risponde in diretta alle dichiarazioni di Massimo D'Alema secondo cui dal voto dei circoli sarebbe emerso un "chiaro orientamento" perché i congressi servono a "discutere e decidere". "E' una libera interpretazione - dice Franceschini - lo statuto del Pd lo abbiamo votato all'unanimità, forse molti in quel momento erano distratti". L'undici ottobre, giorno del congresso del Pd, per Franceschini sarà "una bellissima giornata", ma chi sarà il nuovo segretario si deciderà il 25 ottobre con le primarie aperte a tutti gli elettori che si riconoscono nei valori del Pd.
Questione morale
Franceschini risponde sul caso delle tangenti nella sanità in Puglia, che coinvolgono anche amministratori del partito democratico. "Ci deve essere un livello di rigore nella politica cento volte più alto del livello di cui si occupa la magistratura, perché ci sono molte cose che possono non essere reati ma che ...
non vanno bene". "In questo senso, e non solo per l'informazione, è stato un 'errore tragicò non aver fatto la legge sul conflitto di interessi, ed è una colpa che mi prendo anche per chi c'era prima". Secondo Franceschini il Pd deve avere "tutti gli anticorpi forti necessari per individuare i comportamenti che non vanno bene". Serve un "rigore assoluto", ma "dire che c'è una questione morale mi pare ingeneroso".
Antiberlusconismo
"Io non so cosa sia l'antiberlusconismo - dice Franceschini a chi gli chiede conto delle ultime dichiarazioni di D'Alema sull'antiberlusconismo che sfocia in un sentimento anti- italiano - penso che sia una categoria inesistente della politica". E continua: "Penso che contrastare il governo sui precari o difendere il Parlamento e la magistratura non sia antiberlusconismo, ma il nostro dovere di opposizione. Non serve meno opposizione, ma più opposizione. Secondo Franceschini "l'atteggiamento snobista e radical chic" secondo il quale "non bisogna parlare male del governo è un ritornello che non capisco più. Senza timidezze e condizionamenti - ribadisce - bisogna fare più opposizione e più gente verrà alle primarie, più ci sarà data forza".
Alleanze
"La Lega Nord per i valori sociali che trasmette, per l'egoismo territoriale che predica, per il il contrasto a tutto ciò che è diverso è agli antipodi da noi". Il segretario boccia così qualsiasi ipotesi di accordo con la lega di Umberto Bossi. "Sono i nostri avversari e lo resteranno, contrasterò in ogni modo ogni ipotesi di alleanza alle elezioni regionali con la Lega Nord. Non si può morire di tattica". Quanto ad un'intesa con l'Udc, Franceschini non ha dubbi, "'bisogna provare a vincere". Con il partito di Pier Ferdinando Casini, spiega, "si può valutare caso per caso alle regionali. Penso invece che non sia in campo un'ipotesi di alleanza nazionale".
Lodo Alfano
"Se ci fosse una bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale - dice Franceschini - si tornerebbe a rispettare quella cosa molto semplice scritta nella nostra Costituzione e nelle aule dei tribunali per cui 'la legge è uguale per tuttì e non per tutti meno qualcuno perché è potente.
Laicità
"Trovo osceno che si possa pensare di usare temi così delicati, così profondi, come argomento congressuale. Non mi verrebbe mai in mente di dire delle cose in più o diverse da quelle che penso per prendere più voti. Mi farebbe schifo. Sulle coppie di fatto noi abbiamo una posizione chiara dai tempi dei dico, e da lì bisogna ripartire: è giusto riconoscere a chi convive senza essere sposato diritti come quelli di successione o all'assistenza nella malattia. Quanto al testamento biologico, credo sia sbagliato scontrarsi sbattendosi gli uni con gli altri la verità in faccia. Non bisogna costruire muri. Ma su un caso come quello di Eluana Englaro io non ho dubbi: la scelta di lasciarsi morire è affidata alla persona e quando si arriva a quella scelta, l'unico a poterla fare è il diretto interessato o - se non può - i suoi familiari e il suo medico. Lo Stato deve fermarsi fuori dalla camera di quella persona".
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