mercoledì 25 novembre 2009

Il 5 dicembre e l’ombelico. Noi stiamo con Debora

Qualche giorno fa ho dichiarato che se la manifestazione del 5 dicembre si incardina sul tema della giustizia, che è una vera emergenza democratica, allora l’iniziativa mi trova d’accordo.
A seguito di questa mia valutazione, il 19 novembre dalle colonne di un quotidiano del Friuli Venezia Venezia Giulia sono stata duramente criticata da alcuni esponenti del PD, tra cui due parlamentari, in un articolo intitolato “No B-day, il Pd contesta la Serracchiani”.
Confesso che ne sono rimasta stupita e delusa.
Infatti, è stato lo stesso Bersani ad aver detto che se le parole d’ordine erano accettabili i militanti potevano liberamente in piazza. Bene, oltre a legalità e giustizia, le parole d’ordine di questa manifestazione sono: Costituzione, Presidente della Repubblica, ambiente, etica politica, lavoro, formazione, ricerca, diritti della persona, no al nucleare e alla privatizzazione dell’acqua. Credo siano accettabili, e dunque non mi sembra di dissentire dal segretario nazionale.
Sappiamo tutti che in piazza ci saranno elettori del PD, e io penso che dove c’è la nostra gente noi dobbiamo esserci, perché se noi li lasciamo soli ora, poi loro abbandonano noi. Chi fa politica deve essere senz’altro coerente, ma non deve avere la puzza al naso o guardarsi l’ombelico.
Ho aderito anche perché sapevo che chi organizza la manifestazione non è l’Italia dei Valori o un altro partito, ma un comitato promotore della società civile in cui c’era pure un consigliere regionale del PD della Lombardia.
Inoltre, siccome è chiaro come il sole che la mia adesione non impegna il partito regionale, chi mi contesta su questo punto lo fa strumentalmente. E qui mi chiedo se qualcuno pensa di essere ancora in congresso, se intende fare opposizione interna permanente, o che altro. L’ho detto all’assemblea regionale: forse così riesce ad avere sui giornali titoli che altrimenti non ha, ma non riuscirà a farmi sentire delegittimata.
Fonte: Debora Serracchiani - Blog

martedì 24 novembre 2009

Debora Serracchiani a Pompiano.

Come promesso vi racconto brevemente dell'incontro di Pompiano dove finalmente abbiamo conosciuto personalmente Debora Serracchiani.
Devo prima di tutto ringraziare Mario Armanini che ha organizzato la manifestazione: ci ha coinvolti nella sua iniziativa ed è stato uno splendido padrone di casa. Un bell'esempio di collaborazione aperta e generosa, un esempio per il futuro del nostro partito.
Ma veniamo all'incontro che aveva come tema principale la crisi economica e il PD. Come sempre Debora ha dimostrato di essere una persona preparata, chiara e semplice nei suoi interventi, ricche di esempi e di concretezza le sue proposte. Mai banale, ha saputo riproporre un Pd che torna in mezzo alla gente, che ascolta e condivide i problemi dei più deboli, che si fa promotore di una nuova cultura ricca di valori antichi ma sempre attuali come la resistenza, la solidarietà, la partecipazione, la condivisione e il rinnovamento. Naturalmente il tema principale è stato il lavoro. Debora ci ha raccontato, per esempio, di come per espletare l'iter burocratico per la richiesta della Cassa integrazione le aziende debbano assolvere a quasi una trentina di obblighi di legge diverse stratificatisi nel tempo e mai ricondotti e semplificati in un'unica legge. Si è parlato di come risolvere il vero problema del mercato del lavoro che riguarda ormai la metà dei lavoratori dipendenti e cioè il lavoro flessibile che in Italia si è trasformato in precariato permanente grazie alle cattive leggi che un governo irresponsabile ha continuato a perpetrare. Anche qui ha proposto una soluzione che condivido: un nuovo contratto per tutti (in Italia ci sono più di 44 tipi di contratti di lavoro diversi). Nasce da una proposta di Tito Boeri e Pietro Garibaldi due economisti, professori universitari di grandi capacità ed esperienza, che insegnano in due prestigiose università italiane di Milano (Bocconi) e Torino (Università degli studi). Questi due economisti hanno per l'appunto scritto un libro dal titolo"Un nuovo contratto per tutti" edizioni chiarelettere, dove spiegano la loro proposta. Io ne posseggo una copia, se qualcuno volesse approfondire l'argomento sono disponibile a prestargliela.
Debora ha anche risposto ad alcune domande del pubblico, una delle quali riguardava provocatoriamente la bocciatura di D'Alema a ministro degli esteri europeo. Precisa la risposta: "D'Alema ministro degli esteri sarebbe stata un'ottima candidatura per dare prestigio ad un ruolo che invece si è preferito assegnare ad una candidata decisamente di livello inferiore" Insomma siamo ancora lontani dal costruire un'Europa davvero unita e forte in ambito internazionale. Al termine della serata, abbiamo potuto scambiare due parole con Lei. Le abbiamo strappato la promessa che organizzerà un incontro con tutti i SemDem per gennaio 2010 in luogo e data da definire. Il tutto compatibilmente con i suoi impegni parlamentari e di segretaria regionale del Friuli Venezia Giulia.
Che dire un incontro davvero positivo, che ci deve dare forza e serenità per costruire anche a Brescia un percorso "semplicemente democratico" nonostante tutte le difficoltà che stiamo incontrando e incontreremo. Io rimango convinto che il futuro del PD siamo noi.
M. B.

1000 piazze per l'alternativa


1000 piazze per l’alternativa. Il PD sarà in piazza l’11 e 12 dicembre dalla parte degli italiani, con l’obiettivo di tornare a occuparsi dei problemi di tutti e non di quelli del premier. Come dicono i messaggi sui manifesti “sempre i problemi suoi, mai i problemi nostri”.
Sarà un week end di mobilitazione quello di dicembre che non resterà isolato, con inziative che continueranno durante il 2010, tanto da delineare “un programma alternativo di governo, insieme al popolo delle primarie” come ha rimarcato Rosy Bindi, presidente del Pd “nei mesi scorsi sono stati troppo trascurati, li chiamiamo a mobilitarsi da subito e poi nei circoli”.
Sarà il modo per ricordare al governo, che si preoccupa solo dei problemi giudiziari di Berlusconi cosa davvero non va:
il lavoro dove abbiamo registrato un milione di disoccupati in più, senza contare il livello di persone che non riescono a trovare un'occupazione, il più alto in Europa.
E se le persone non hanno lavoro è evidente che a soffrire sono le imprese e i piccoli studi professionali. 50.000 quelli che rischiano di chiudere per sempre.O la sanità, dove a fronte dei risultati ottenuti dalle regioni di centrosinistra senza sacrificare i servizi per i cittadini il Governo ha messo zero euro in Finanziaria per la ristrutturazione e la costruzione di ospedali più moderni.
Problemi trascurati da un Berlusconi debole, con un governo e una maggioranza senza guida, impegnati a litigare sui giornali, come nel caso del litigio tra Giulio Tremonti e Renato Brunetta sulla conduzione della politica economica dell'esecutivo. ...

"Festeggiare" il Natale con una specie di rastrellamento etnico

Non credo che il sindaco leghista di Coccaglio abbia coscienza di quanta tristezza susciti, in molti italiani e soprattutto in molti cristiani, il suo "White Christmas" anti-immigrati. Non lo credo perché un' azione del genere ("festeggiare" il Natale con una specie di rastrellamento etnico) non può che discendere da un deficit morale e culturale così grave da impedire di cogliere il significato delle proprie parole e dei propri atti: figuriamoci delle parole e dei giudizi altrui. E dunque è quasi certo che il sindaco di Coccaglio consideri le proteste politiche, le pagine di giornale, i giudizi severi che il suo "Natale Bianco" ha suscitato, come una massa di stupide e querimoniose manifestazioni di moralismo. Forse potrà dargli un po' più fastidio sapere che il nome di Coccaglio, fin qui sconosciuto, è infine diventato famoso in tutta Italia per essere il primo luogo al mondo che ha saputo associare il Natale all' ordine pubblico (per usare un eufemismo). Il Natale al razzismo, per dirla più direttamente. Coccaglio come una specie di anti-Betlemme: con le famose "radici cristiane" che penzolano sull' uscio delle villette a schiera, ad avvizzire come le trecce d' aglio per spaventare i vampiri.
Fonte: Michele Serra - Repubblica

giovedì 19 novembre 2009

Economia, lavoro, stranieri il Pd riparte dalla Bassa

Nel presentarvi l'articolo di BresciaOggi relativo all'incontro di venerdì 20 novembre a Pompiano (con la partecipazione di Debora Serracchiani) approfitto per ringraziare gli amici del PD di Pompiano e in particolare il coordinatore del circolo locale Mario Armanini, per averci coinvolto in questa interessante ed utile iniziativa. (M.B.)
Duplice appuntamento, promosso dal circolo del Partito Democratico di Pompiano in collaborazione con gli organismi provinciali. Con due iniziative, intende sensibilizzare i cittadini al dialogo ed al confronto per riprendere a parlare di politica sul territorio. I due convegni si svolgeranno il 20 novembre e il 4 dicembre nell'auditorium delle scuole medie in via Ortaglia con inizio alle ore 20.30.
Il tema affrontato nella prima serata sarà «Il Pd e la situazione politico-economica italiana» con relatori l'onorevole Debora Serracchiani (parlamentare europeo), l'onorevole Emilio Del Bono (capogruppo consiliare di Brescia del Pd), Matteo Meroni (imprenditore), Giovanni Armanini (giornalista della redazione economia di Bresciaoggi), coordinati da Mario Armanini, portavoce del locale circolo.
Nel secondo appuntamento si parlerà invece di «Immigrazione ed integrazione: si può fare?» Interverranno: padre Mario Toffari (direttore Ufficio diocesano pastorale dei migranti), Franco Valenti (presidente della Fondazione Piccini per i diritti umani), Elena Frantujani (copresidente dell'Anolf di Brescia), moderati dal giornalista Tonino Zana, inviato del Giornale di Brescia. «E' per noi un vero piacere ospitare a Pompiano l'onorevole Debora Serracchiani - ha osservato Mario Armanini -. Quando l'ho invitata, ha accettato subito in quanto la sua azione politica si basa proprio sul contatto diretto con il territorio».
«Le due serate - gli fa eco Rossella Olivari del gruppo "Semplicemente democratici" - hanno lo scopo di coinvolgere i cittadini su temi importanti. Non si può restare in silenzio, vittime della televisione. Non è accettabile sentirsi dire dalla gente "tanto siete tutti uguali". Il progetto del Pd va spiegato, partendo dai circoli locali per ritornare ad essere protagonisti nelle nostre comunità». Per informazioni è stato attivato il sito internet www.pdpompiano.rabu.it.

giovedì 12 novembre 2009

Partire da Brescia: venerdì 13 novembre ore 20.30


VENERDI' 13 NOVEMBRE 2009 ore 20.30
SEDE PROVINCIALE PD: Via Risorgimento, Brescia

Assemblea Sottoscrittori del documento 
per il Rinnovamento del Partito Democratico di Brescia 
 
PARTIRE DA BRESCIA
con all'ordine del giorno:
 
Proposte del Coordinamento su 
parte politica e candidature

Per essere credibili, bisogna crederci

visitate www.partiredabrescia.org
iscrivetevi a http://it.groups.yahoo.com/group/PartireDaBrescia

mercoledì 11 novembre 2009

20 novembre 2009 ore 20.30: Debora Serracchiani a Pompiano

PARTIRE DA BRESCIA: RESECONTO ASSEMBLEA DEL 7/11/2009

Come SemDem di Brescia abbiamo deciso di sostenere il documento diventato ormai mozione organizzata in vista del congresso provinciale. Vi riporto qui sotto un breve resoconto dell'assemblea che abbiamo ricevuto da Giovanni Buizza con i link ai documenti in formato pdf che potete scaricare. (M.B.)


L'assemblea di sabato 7 Novembre ha visto una partecipazione davvero molto ampia: più di 100 sottoscrittori del documento (siamo oramai arrivati a 236 in totale), oltre a molti “osservatori esterni”, segno dell'attenzione che la nostra iniziativa ha suscitato nel partito.
La giornata si è aperta con la presentazione del documento da parte di Antonio Vivenzi e Roberto Cammarata; tutti i sottoscrittori presenti hanno approvato il documento.
Successivamente si è aperto il dibattito sul futuro del contributo così approvato, nel corso del quale si sono succeduti gli interventi di Riccardo Frati, Gianluca Delbarba, Alberto Brambilla, Ignazio Parini, Davide Zanotti, Gianni Camplani, Bettino Patti, Elvio Bertoletti, Tommaso Gaglia, Francesco Esposto, Massimo Balliana, Matteo Pari, Rocco Vergani, Mariangela Marinoni, Franco Savoldi.
Al termine del dibattito è stata sottoposta alla votazione dell'assemblea la proposta di costituire il gruppo di sottoscrittori e il contributo prodotto in mozione organizzata in vista del congresso provinciale, fermo restando l'impegno di apertura del gruppo così costituito anche al resto del partito (qui il testo della mozione).
La proposta è stata approvata con la maggioranza assoluta dei presenti (nessun contrario, un solo astenuto).
Al termine della giornata è stato individuato democraticamente dai presenti - che si sono riuniti per zona - un comitato territoriale a cui affidare il prosieguo delle attività (individuazione delle possibili candidature, definizione della parte politica del documento) che in fondo riassumiamo.
Le proposte elaborate dal comitato territoriale saranno sottoposte all'assemblea dei sottoscrittori, che si riunirà il prossimo VENERDI' 13 NOVEMBRE, ore 20.30, presso la sede provinciale PD.
Giovanni Buizza

lunedì 9 novembre 2009

Daniela ci aggiorna sul lavoro dell'Assemblea Nazionale

Sono appena tornata dall’Assemblea Nazionale del Partito Democratico.
Siamo un grande partito! La nostra linea politica è riformista: partendo da noi stessi, vogliamo un nuovo modello di Italia. Ne sono orgogliosa essere stata eletta nell'Assemblea Nazionale del più grande partito riformista europeo in cui, insieme a più di tre milioni di partecipanti alle primarie, pongo le mie speranze.
Dalle parole del nostro segretario Pierluigi Bersani, oggi si capiva la sintesi delle tre mozioni che sono state in corsa alle primarie e tutti abbiamo apprezzato che ha saputo fare tesoro dei contributi apportati nelle loro mozioni, dal nostro appena uscito segretario Dario Franceschini e da Ignazio Marino. E sarà utile dare corso in fatti alle parole non solo per il popolo delle tre mozioni, ma per tutto il popolo italiano ed europeo.
I temi da affrontare sono tanti e per tutti si sentono idee attualizzate per portare il nostro paese alla rinascita di cui ormai ha necessità urgente.
Ho sentito l’emozione di stare insieme al popolo dei democratici, ho visto lacrime negli occhi degli uomini, perché si respirava l’autentica democrazia, e noi ci emozioniamo sentirci fare parte dalla parte più bella che questo popolo ha, dalla parte che più si informa, più lavora e più si impegna per una politica giusta.
Adesso che il segretario ha delineato la linea su cui portare avanti il nostro impegno, dobbiamo essere tutti responsabili e capire che l’impegno di cui c’è bisogno non è mai abbastanza e che l’individualismo, la non trasparenza, devono essere sostituite dalla spontaneità positiva nell’accogliere qualsiasi iniziativa e voglia di contribuire a questo progetto da parte di chiunque. Tutti noi dovremo capire la sostanza dell’aggettivo ‘democratico’ e avere la consapevolezza del ruolo di ognuno di noi nella nuova forma partito e nel nuovo modello Italia e nei confronti di tutti che si impegnano con sincerità e generosità a completare il nostro progetto.
Dobbiamo capire che le modalità di fare politica di una volta sono finite, e che mano a mano che il Pd si organizza dalle sue fondamenta questo processo di democratizzazione è fisiologicamente inarrestabile. Sono finiti i blocchi dei poteri interni o storici della politica ad excludendum, noi dobbiamo caratterizzarci per la nostra onestà intellettuale, capendo che le piccolezze sono da piccoli uomini e da piccoli partiti, noi siamo un partito grande perché ognuno di noi ha ideali grandi senza essere ideologizzati.
Sono convinta che anche il nostro circolo ne verrà investito dalla stessa aria di democrazia, di chiarezza, di rispetto reciproco che si respira nei luoghi di incontro del Pd.
Le elezioni per il provinciale Brescia e per il rinnovamento dei circoli si terranno il 13 di dicembre. Le modalità verranno deliberate dalla direzione provinciale lunedì 9 dic.
Fonte: Daniela Nedelcu 

Assemblea PD - Gli incarichi e gli organi eletti il 7/11/2009


 

giovedì 5 novembre 2009

Pd, c’è l’accordo: Franceschini capogruppo

Dario Franceschini capogruppo alla Camera, uno dei vice alla componente Marino, alla guida dei dipartimenti personalità anche delle due minoranze. La pax democratica è stata siglata. Pier Luigi Bersani nega che con la scusa della «gestione plurale » del Pd punti a neutralizzare il rischio di una opposizione interna. Ma intanto un’ora di faccia a faccia col suo predecessore è bastata a fargli incassare il primo risultato a cui puntava. Oggi toccherà a Marino, e un colloquio già avuto con lui nei giorni scorsi ha preparato il terreno per un via libera anche da parte sua. Con Franceschini, durante l’incontro al quartier generale del Pd, Bersani ha messosul piatto la proposta di una «gestione plurale» e l’offerta del posto di capogruppo a Montecitorio. L’ex segretario ha voluto ulteriori dettagli: «Dipende dall’assetto complessivo del partito». Bersani ha dato rassicurazioni sul fatto che anche a capo dei dipartimenti verranno messe «persone di esperienza», a prescindere da quale mozione abbiano sostenuto al congresso. E così, anche se nel colloquio i due non hanno fatto nomi, non sarebbe strano se agli Esteri venisse confermato Piero Fassino e al Lavoro Cesare Damiano, così come non è un caso se tra le ipotesi c’è quella di Felice Casson (elettore di Marino) al dipartimento Giustizia.
Franceschini ha lasciato il Nazareno e a Montecitorio ha riunito alcuni dei parlamentari che l’hanno sostenuto al congresso. «Propongo di accettare», è stata la frase pronunciata di fronte a Fassino, Sereni, Fioroni, Gentiloni, Verini, Realacci. I quali hanno però chiesto a Franceschini, che l’altra settimana li ha riuniti per proporre la nascita di “Area democratica”, comesia possibile svolgere l’incarico di capogruppo, che ovviamentedeve lavorare in sintonia col segretario, e al tempo stesso continuare amantenere i caratteri distintivi attorno a cui è nata la mozione. Franceschini ha spiegato che avere quel ruolo può aiutare proprio a far vivere la posizione sostenuta al congresso e condizionare la linea del partito. Non a caso, lasciati i suoi e rimasto per un po’ nel Transatlantico, Franceschini ha incrociato Vasco Errani e gli ha confermato: «A Bersani gliel’ho detto, noi vogliamo voce». Poi, sorridendo e riprendendo i boatos che danno il governatore

domenica 1 novembre 2009

Pd, duecento firme per «decentrare il potere»

«Decentrare il potere decisionale dando un ruolo politico alle varie zone della provincia». Si è appena conclusa con l’elezione di Bersani la partita per la segreteria nazionale del Partito democratico e già si guarda alla fase provinciale. A Brescia è stato presentato ieri un documento, sottoscritto da quasi duecento persone, che di fatto apre la fase congressuale provinciale del Pd che avrà il suo culmine con le primarie che eleggeranno il segretario provinciale, probabilmente il 13 dicembre.
Il documento presenta alcuni punti chiave che i sottoscrittori vogliono proporre al Pd bresciano. Non si tratta, per ora, di una mozione ma solo di uno spunto per il lavoro futuro: «Una proposta che rimane sempre aperta ai contributi di tutti» assicurano i firmatari, tra cui figurano molti amministratori locali. Il documento intende lavorare per l’unità del partito: «Un’unità che dimostriamo nella trasversalità delle sottoscrizioni - fa notare Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno -. Infatti tra di noi ci sono iscritti e simpatizzanti che hanno sostenuto le mozioni Bersani, Franceschini e Marino così come persone che provengono da culture politiche diverse. Ci accomuna l’impegno a costruire il Partito democratico».
Secondo Vivenzi, il Pd bresciano ha bisogno di «coinvolgere meglio gli amministratori e le persone che lavorano sul territorio e sono già conosciute per le loro capacità».
Per questo il documento punta su territorialità e radicamento: «La territorialità nella nostra provincia è mancata in questi primi anni di Pd - sottolinea Domenico Migliorati, primo cittadino di Pralboino -. Dobbiamo al contrario rafforzare il nostro radicamento sul territorio valorizzando le esperienze locali. C’è bisogno di investire non solo sulla città ma anche sul resto della provincia».
Un elemento fondamentale è «il rinnovamento del nostro modo di far politica e degli attori che saranno chiamati a rappresentarla. Un rinnovamento vero - precisa il consigliere provinciale Roberto Cammarata -, non un semplice ricambio che si limiti a meccanismi di parziale cooptazione dall’alto. Servono idee nuove, contenuti nuovi e persone nuove».
Fonte: Andrea Spitti- Giornale di Brescia