domenica 1 novembre 2009

Pd, duecento firme per «decentrare il potere»

«Decentrare il potere decisionale dando un ruolo politico alle varie zone della provincia». Si è appena conclusa con l’elezione di Bersani la partita per la segreteria nazionale del Partito democratico e già si guarda alla fase provinciale. A Brescia è stato presentato ieri un documento, sottoscritto da quasi duecento persone, che di fatto apre la fase congressuale provinciale del Pd che avrà il suo culmine con le primarie che eleggeranno il segretario provinciale, probabilmente il 13 dicembre.
Il documento presenta alcuni punti chiave che i sottoscrittori vogliono proporre al Pd bresciano. Non si tratta, per ora, di una mozione ma solo di uno spunto per il lavoro futuro: «Una proposta che rimane sempre aperta ai contributi di tutti» assicurano i firmatari, tra cui figurano molti amministratori locali. Il documento intende lavorare per l’unità del partito: «Un’unità che dimostriamo nella trasversalità delle sottoscrizioni - fa notare Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno -. Infatti tra di noi ci sono iscritti e simpatizzanti che hanno sostenuto le mozioni Bersani, Franceschini e Marino così come persone che provengono da culture politiche diverse. Ci accomuna l’impegno a costruire il Partito democratico».
Secondo Vivenzi, il Pd bresciano ha bisogno di «coinvolgere meglio gli amministratori e le persone che lavorano sul territorio e sono già conosciute per le loro capacità».
Per questo il documento punta su territorialità e radicamento: «La territorialità nella nostra provincia è mancata in questi primi anni di Pd - sottolinea Domenico Migliorati, primo cittadino di Pralboino -. Dobbiamo al contrario rafforzare il nostro radicamento sul territorio valorizzando le esperienze locali. C’è bisogno di investire non solo sulla città ma anche sul resto della provincia».
Un elemento fondamentale è «il rinnovamento del nostro modo di far politica e degli attori che saranno chiamati a rappresentarla. Un rinnovamento vero - precisa il consigliere provinciale Roberto Cammarata -, non un semplice ricambio che si limiti a meccanismi di parziale cooptazione dall’alto. Servono idee nuove, contenuti nuovi e persone nuove».
Fonte: Andrea Spitti- Giornale di Brescia

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