martedì 24 novembre 2009
"Festeggiare" il Natale con una specie di rastrellamento etnico
Non credo che il sindaco leghista di Coccaglio abbia coscienza di quanta tristezza susciti, in molti italiani e soprattutto in molti cristiani, il suo "White Christmas" anti-immigrati. Non lo credo perché un' azione del genere ("festeggiare" il Natale con una specie di rastrellamento etnico) non può che discendere da un deficit morale e culturale così grave da impedire di cogliere il significato delle proprie parole e dei propri atti: figuriamoci delle parole e dei giudizi altrui. E dunque è quasi certo che il sindaco di Coccaglio consideri le proteste politiche, le pagine di giornale, i giudizi severi che il suo "Natale Bianco" ha suscitato, come una massa di stupide e querimoniose manifestazioni di moralismo. Forse potrà dargli un po' più fastidio sapere che il nome di Coccaglio, fin qui sconosciuto, è infine diventato famoso in tutta Italia per essere il primo luogo al mondo che ha saputo associare il Natale all' ordine pubblico (per usare un eufemismo). Il Natale al razzismo, per dirla più direttamente. Coccaglio come una specie di anti-Betlemme: con le famose "radici cristiane" che penzolano sull' uscio delle villette a schiera, ad avvizzire come le trecce d' aglio per spaventare i vampiri.
Fonte: Michele Serra - Repubblica
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