mercoledì 7 ottobre 2009

Serracchiani al Pd: «È l’ora di rinnovarsi»

I 400 mila iscritti, 4.500 dei quali bresciani, che hanno partecipato alle votazioni di circolo hanno decretato per il momento il successo di Pierluigi Bersani, ma detto questo «alle primarie del 25 ottobre del Partito democratico si riparte tutti dallo stesso punto». Ospite ieri nella sede del partito di via Risorgimento su invito dei simpatizzanti della mozione di Dario Franceschini, l’europarlamentare Debora Serracchiani osserva che compito e responsabilità degli iscritti è offrire la rosa dei candidati e quindi delle diverse linee politiche; spetta poi agli elettori decidere il segretario, e in questo «patto» c’è un grande «investimento per il futuro». Marina Berlinghieri, responsabile provinciale della mozione Franceschini, la traduce spiegando che ci sono tanti motivi per cui la società è cambiata: tesserarsi a un partito è più difficile e quindi l’idea delle primarie risponde all’esigenza di intercettare meglio il sentire del popolo di riferimento.
Per il resto, Debora Serracchiani sottolinea che il partito c’è già ed è presente sul territorio, così come «è già esistente il profilo identitario». Insomma, la scelta non è tra partiti liquidi e solidi: «Franceschini rappresenta la giusta mediazione tra le diverse forze del partito ed è la persona che meglio di altre, in questo momento, si sta sforzando di rinnovare il Pd», osserva. Serracchiani rileva che il congresso è «vero e utile» perché sta mettendo a confronto diverse posizioni in un partito che, indipendentemente da come finirà, «ha intenzione di rimanere unito».
L’EUROPARLAMENTARE sottolinea che la posizione di Franceschini in tema di alleanze è anche l’unica chiara: «È l’unico che parla di Pd federale - ricorda -, che non significa avere una linea precisa, ma valorizzare le istanze territoriali. Ed è l’unico che dice con chiarezza di non abbandonare il bipolarismo, che non vuol dire andare da soli, ma che il perno del programma di governo e della coalizione è il Pd». Insomma, per Serracchiani il partito deve continuare a guardare al centro e alla sinistra, senza «appaltare i voti di centro» all’Udc.
Emanule Fiano, candidato alla segreteria regionale, annuisce e aggiunge: «In Lombardia dobbiamo fare di più. Tanti sono scontenti di quindici anni del blocco di potere guidato da Formigoni e il 35 per cento di astenuti dice che uno spazio politico per costruire l’alternativa c’è».
A fare gli onori di casa il responsabile organizzativo Riccardo Imberti e il segretario provinciale Franco Tolotti, il quale osserva: «Il Pd resta un grande progetto collettivo e sforzo di tutti, innanzitutto, sarà avere una grande partecipazione il 25 ottobre». E venerdì 9 ottobre, alle 21, nell’auditorium degli Artigianelli ci sarà proprio Franceschini.
Fonte: Thomas Bendinelli - BresciaOggi

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